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martedì 10 giugno 2014

Questa vita non è un Albergo...

Sarebbe tutto molto più semplice, come no, se funzionasse tutto come in un albergo. Se la vita fosse scandita da check-in e check-out continui rispetto alle situazioni quotidiane, se il prezzo da pagare fosse sempre decisamente più basso di quello che troviamo attaccato dietro la porta quando arriviamo.

Sarebbe tutto molto più comodo se bastasse mettere una targhetta “no disturb” per evitare scocciature, anche da chi vuole renderti un servizio, consigliarti, magari rifarti la stanza. Se fosse sufficiente togliere la chiave dalla parete per disattivarmi, spegnermi, azzerare ogni forma di energia e di luce intorno a me. Se, come per gli asciugamani lasciati a terra perché vengano lavati, fosse possibile eseguire un gesto meccanico per far capire a chi ci sta intorno che abbiamo bisogno di attenzioni, cure, pulizia intellettuale. Se fosse possibile consumare caffè, emozioni e paure senza pagare all’istante ma dando un numero di stanza e rimandando tutto a quando ce ne dovremo andare, ma chissenefrega quando. Mi prendo tutto quello che voglio e non ci penso, ora.

Sarebbe tutto molto più comodo se un ambiente per rilassarci e uno per sfinirci di fatica fossero a portata di bottone da premere in ascensore, se come in una hall affollata ci si salutasse tutti con un sorriso ma poi non fosse obbligatorio conoscersi per non rischiare di passare per quello che si fa i cazzi suoi. Se tutto lo sporco che ci portiamo dentro fosse sufficiente infilarlo in una busta di plastica bianca per ritrovarci il giorno dopo profumati e stirati. Se la temperatura del nostro cuore fosse regolabile con un interruttore a prova di bimbo, per scongiurare il rischio di infiammazioni, congelamenti, black-out.

Se gli extra fossero talvolta inclusi, se la personalità potesse essere doppia ma uso singola, se si potesse guardare tutto quello che si vuole (persone, tramonti, bugie, storie del cazzo, amori sfumati) potendo avvalersi dell’anonimato.

Se avessi la certezza che anche nei momenti più complicati potrei trovare, nella reception, 24h, qualcuno pronto ad aprirmi una porta, a farmi un sorriso e magari anche un caffè macchiato freddo.

Sarebbe tutto molto più semplice, come no, se funzionasse tutto come in un albergo.
Ma ora, siate buoni, datemi una stanza vista amare che di muri grigi e last minute non ne posso veramente più…


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