Cerca nel blog

lunedì 5 dicembre 2011

Chi è lo stronzo, io o voi?

Una scena tagliata di Alta Fedeltà, uno dei miei film preferiti, mi torna in mente sempre più spesso. Rivolto alla telecamera, John Cusack riconosce di aver tradito la sua fidanzata e poi di averle fatto altre vigliaccate: “Ok, sono stato uno stronzo, e così Laura ha fatto bene a lasciarmi. Ma… - continua John bucando il video – prendete un foglio e una penna e scrivete le cinque cose peggiori che avete fatto alla vostra compagna e che nessuno sa. Fatto? Bene, chi è lo stronzo adesso, io o voi?”. Non è un basso tentativo di auto-consolazione, questo, perché stare da soli a 40 anni certifica gravi problemi di fabbricazione, ma intorno a me vedo sempre più coppie che dovrebbero riempire foglietti. Che vanno avanti per inerzia, per solitudine, per quieto vivere, per noia, per interesse, per paura, per non deludere qualcuno.

Dio mio, che tristezza: coppie che non si parlano, che al supermercato si guardano in cagnesco e sospirano livore, che la sera si mescolano in mezzo ad altre coppie per diluire e condividere le loro storie di tutti i giorni, ben al di sotto di ogni sospetto. Lasciate perdere, davvero, non è obbligatorio. Che qualcuno si lasci, anche per alimentare un minimo di riciclo.

A 40 anni mi rivedo ogni giorno di più nella massima di Woody Allen “L’unica cosa che separa me dalla grandezza sono io” ma di due sole cose posso essere orgoglioso, e difatti lo sono: 1) in tasca ho il tesserino da giornalista professionista senza uno straccio di raccomandazione e senza studi specifici, l’ho guadagnato solo assecondando la mia passione e, qualcuno dice, il mio talento 2) quando non sento che una storia vale la pena di essere vissuta io me ne sto da solo. Ed è una sensazione fantastica. Ci sono stato per 4 anni consecutivi a Bologna, i miei primi lì, quelli nei quali non conoscevo nessuno e ogni tanto mi sentivo solo. Il fatto è che l’amore per me è sacro e inviolabile, non mi accontento, non tratto, non conosco mezze misure.

O l’amore (la passione, l’interesse, la voglia di condividersi, chiamatela come diavolo volete) c’è o non c’è e nel mio caso c’è stato poco. E quando c’è stato ho sempre fatto la notte bianca delle cazzate. Ma questo è un altro discorso e non mi va di affrontarlo ora.

Meglio soli che lune. Sicuro. Meno foglietti da compilare, datemi retta.

Resta inteso che mi sposo entro il 2008, a costo di andare una volta per tutte a “Uomini e Donne”.

Il primo tronista romanista.

Nessun commento:

Posta un commento