Cerca nel blog

lunedì 5 dicembre 2011

Manganelli, Patch Adams e le feste

Mezzi pensieri di una mezza sera di un mezzo dicembre.

1. Ci ho pensato tutto oggi. Con le persone che coi fatti mi hanno dimostrato di volermi bene sono in debito di affetto, di slanci, di sorrisi e di amore. In compenso, a chi mi ha reso impossibile l'esistenza ho sempre dato tutto me stesso. Ci sono dentro a questo contorto sistema dare-avere, lo alimento, eppure me ne lamento. A parole non concepisco la durezza preventiva per ottenere rispetto e attenzioni, la fuga per essere rincorso, la captatio benevolentiae sotto forma di adulazione gratuita. Eppure, a conti fatti è quello che ho subito, ma anche fatto, pure io. Sentimentalmente, debole con i forti e forte con i deboli. Alle due sorelle sparse per l'Italia e a tutti gli altri che si riconosceranno in queste righe tra i creditori, comunico che a 40 anni è scattata la seconda fase. Quella del recupero-debiti affettivi. Si parte da metà dicembre con i sorrisi su larga scala.

2. Il capo della polizia si chiama Manganelli, l'avvocato di uno dei tanti delitti-reality si chiama Sollecito. Ma che davero davero? Ma neanche i Mezzacapa e i Posalaquaglia dei film di Totò...

3. "Non ti ho chiamato perché non ne avevo voglia, punto", "In vacanza con loro non ci vado, punto". Vale per tutti. Se qualcuno dovesse mai sentirmi chiudere un'affermazione con la parola PUNTO è autorizzato a darmi pubblicamente dell'attivista dei Circoli della Libertà. Non lo sopporto, non lo sopporto, non lo sopporto. Massimo rispetto per la punteggiatura. Ma scritta, non parlata. A capo.

4. Più passa il tempo e più penso che alcuni film vengano realizzati per alimentare gli stereotipi, tipo quelli delle barzellette "C'era un italiano, un inglese, un francese e un tedesco". Bene, ho visto tre thriller americani questa settimana e tutti e tre negli ultimi 15 minuti sono stati tutti una sparatoria. Illeso per un pelo io, ferita di striscio all'addome per mio padre che passava per buttare la mondezza. Coi film francesi non ho un cattivo rapporto ma la loro cronica lentezza mi ha spinto nell'estate 2005 verso il circolo dei narcolettici anonimi. "Le vite degli altri" è il quinto film tedesco che vedo ed è anche il quinto che mi piace, non dimentico mai il capolavoro "Goodbye Lenin". Sono però nell'onda lunga della riscoperta del cinema italiano. L'altra sera ho visto "Abbiamo solo fatto l'amore", pellicola gradevole del 1997 tutta ambientata in treno: Mastandrea mangia mentre un amico gli fuma in faccia a mezzo metro di distanza. Valerio alza lo sguardo e lo fulmina: "Ti spiace se mangio mentre fumi?". Lunga vita al cinema italiano, ma basta con la parola "amore" infilata a forza in ogni titolo.

5. Domenica dovrei intervistare Patch Adams, quello vero non Robin Williams. Sarà a Roma per il fine settimana col suo camper, sono emozionato con una settimana buona di anticipo. Spero solo che non mi prenda per un paziente appena mi vede. Voglio farmi autografare il naso rosso.

6. A Roma, tra luminarie e festoni, è Natale già da metà ottobre, dal 7 gennaio via con le maschere di Carnevale e con gli scherzi. Nel tardo pomeriggio di martedì grasso, largo alle colombe farcite. La sera di Pasquetta il primo pensiero alle vacanze estive. Che stress le festività, mai un attimo per riposarsi.

7. Nell'ascensore date retta alla capienza (6 persone) o alla portata (480 kg)? Fateci caso, certe volte i due dati mica sono tanto concilianti. Io per non sbagliarmi vado da solo, a costo di simulare una telefonata al cellulare che mi impedisce di salire insieme a qualcun altro. I miei abitano al quarto piano e a Roma il tempo è sempre bello. Sono terribilmente a corto di argomenti.

8. Ieri un'ora e mezza sul Grande Parcheggio Anulare, ho visto cose che voi non romani... Nella foto la brutalità capitolina della quale mi sto riappropriando a grandi falcate.

Se non ci risentiamo a tutti Sereno Natale, buona fine e buon inizio. Ma il pensiero già galoppa, nella mia testa, ai coriandoli e alla domenica dell'ulivo.

Nessun commento:

Posta un commento