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lunedì 5 dicembre 2011

Ex Jugoslavia

Novi Sad, da tre giorni, al seguito della Nazionale Under 18 Femminile che qui deve giocare gli Europei. Le giornate mi scorrono massacranti tra saune, massaggi e piscina in attesa che inizi il torneo ma dall'osservatorio privilegiato (e sottovuoto) del Park Hotel (5 stelle tutt'altro che taroccate) qualcosina della Serbia sono riuscito a percepire. Novi Sad è stata bombardata più volte nel 1999, tutti i ponti sul Danubio abbattuti e pochi giorni prima dell'armistizio noi "buoni" abbiamo pensato bene di bombardare una scuola e un ospedale, tanto per gradire.

La gente della Vojvodina, la regione che ospita Novi Sad, è dieci anni avanti al resto della Serbia: ci vivono croati, bosniaci, sloveni e semmai l'odio è verso Belgrado, che alla Vojvodina espropria gran parte delle risorse economiche. La nostra accompagnatrice, Maya come l'ape e il personaggio di Spazio 1999, è laureata e professionista di tennis tavolo che insegna anche a ragazzi disabili. Ha 29 anni, un figlio all'attivo (Nenad, che vuol dire imprevisto... e non solo perché è uscito maschio dopo che tutti i dottori avevano previsto una femminuccia), 4 lavori precari e 200 euro di stipendio mensile, a fronte dei 400 che garantiscono un'esistenza decorosa.

In compenso, nel centro di Novi Sad Miss Sixty vende le maglie ai prezzi di Via Condotti e le Skoda (o le indimenticabili 128 Sport) svicolano noncuranti tra Bmw e Mercedes. Al confine tra Croazia e Serbia la tensione l'ho avvertita palpabile, considerati anche i simpatici cannoni puntati, l'uno contro l'altro, ad appena 50 metri dalla dogana. A stemperare il momento "No Man's Land" ci hanno pensato i poliziotti: per farci passare indenni, quelli croati hanno preteso dal nostro pullman due bottiglie di Coca Cola, i serbi si sono limitati a chiedere un po' di magliette dell'Italia. E per finire un litro d'acqua con le bollicine.

Remake involontario dell'"Un fiorino" di "Non ci resta che piangere". Insomma, lusso e miseria, Gucci e bambini che vendono 5 chili di albicocche a 3 euro al lato della strada, Park Hotel e baracche a 50 metri di distanza. Il capitolo donne serbe lo tengo per me, vi annoierei, ma col funzionario Federale al seguito (in tutto siamo 20, nessuna delle altre 15 nazionali arriva a 18...) ci siamo riproposti di andarne a cercare almeno 5 brutte prima di ripartire. Abbiamo tempo altri 10 giorni, ce la faremo. Ora vi lascio, in tv c'è Don Camillo e Peppone coi sottotitoli in cirillico. Venti anni fa io tifavo per il prete e da queste parti sicuramente tenevano per il Sindaco, ora non lo so mica. Ma i tempi cambiano, e la giocatrice di colore della Svezia me l'ha confermato...

PS Da Milano, anzi da DIECI, mi rimbalzano notizie di scioperi a oltranza, licenziamenti in tronco per giusta causa, ecc. Sono a 2000 km da quello schifo immondo ma il magone non accenna a scomparire. Dovevo arrivare a 40 anni prima di augurare la morte (tra atroci stenti) a qualcuno. Bene, è successo, una cosa in meno da fare...

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